Alfabeto della Memoria [Pdf Ita] [TNTvillage]
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Alfabeto della Memoria [Pdf Ita] [TNTvillage]
I quaderni del Marconi
L’ALFABETO DELLA MEMORIA
della Classe V B (2005-2006)
(a cura di Graziella Tricomi)
NOME: Alfabeto della Memoria.pdf
TITOLO: I quaderni del Marconi
AUTORI: Graziella Tricomi (a cura di)
PAGINE: 69
DIMENSIONI: 481 x 680
CREATORE DEI CONTENUTI: Acrobat PDFMaker 7.0.7 per Word
DIMENSIONE: 2.288.731 byte
CLASSE: PDF (Portable Document Format)
Indice
La Mappa dello Sterminio
I principali campi di sterminio e di concentramento
Alba sull’ inferno
, di Ka-Tzetnik 135633
Amica italiana (L’)
, di Giuseppe Pederiali
Amico ritrovato (L’)
, di Fred Uhlman
Anni d’infanzia
, di Jona Oberski
Auschwitz spiegato a mia figlia
, di Annette Wieviorka
Campo del sangue
, di Eraldo Affinati
Chi ti ama così
, di Edith Bruck
Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti…
, di Maria Pia Bernicchia
Diario di Gusen
, di Aldo Carpi
Europa Europa
, di Sally Perel
Ho sognato la cioccolata per anni
, di Trudi Birger e Jeffrey M. Green
Hotel Meina
, di Marco Nozza
Istruttoria (L’)
, di Peter Weiss
Jakob il Bugiardo
, di Jurek Becker
Lente focale (La)
, di Otto Rosemberg
Libro di Edith (Il)
, di Edith Velmans
Libro Ritrovato (Il)
, di Simha Guterman
Lista di Schindler (La)
, di Thomas Keneally
Masseria delle Allodole (La)
, di Antonia Arslan
Niente resurrezioni, per favore
, di Fred Uhlman
Olocausto
, di Gerald Green
Piccolo Adolf non aveva le ciglia (Il)
, di Helga Schneider
Rogo di Berlino (Il)
, di Helga Schneider
Se questo è un uomo
, di Primo Levi
Signora Auschwitz
, di Edith Bruck
Silenzio dei Vivi (Il)
, di Elisa Springer
Sopravvivere coi lupi
, di Mischa Defonseca
Stella di Piazza Giudìa
, di Giuseppe Pederiali
Transit
, di Edith Bruck
Tregua (La)
, di Primo Levi
- Dalla premesa -
Parodia goffa dello charmant professore descritto da Daniel Pennac, in “Come un romanzo”, che getta la sua borsa piena di libri sulla cattedra per “catturare” alla lettura i propri alunni, uno degli ultimi giorni di Dicembre 2005 sono entrata nella mia classe, schiacciata dal peso di uno scatolone che conteneva una trentina di diversi romanzi sulla Shoah, più uno sullo sterminio degli Armeni. Servivano per prepararci cosi a celebrare in modo un po’ diverso l’ormai prossima Giornata della Memoria .
L’abitudine a leggere (“...almeno un romanzo al mese”) è una delle poche pratiche didattiche che sono riuscita a mantenere invariata (o quasi) nei miei ventuno e passa anni di Marconi.
Il primo impatto con gli studenti della terza classe è reso un po’ ostico da questo annuncio, che tento di rendere quanto più gioioso possibile, lasciandolo cadere con una certa non chalance al momento della presentazione del corso di Italiano e Storia: “Nei prossimi tre anni che ci attendono faremo un po’ meno storia della letteratura e più letteratura-lettura.”
Ogni anno che passa i ragazzi mi guardano sempre un po’ più sospettosi “Leggere? chi ha inventato questa inutile tortura? Non c’è già la televisione? Non conosce Internet?” e i primi mesi, lo confesso, non sono rose e fiori: tutti i trucchi sono buoni per aggirare l’ostacolo. Siamo passati dalla trama raccontata sul bus dal solito compagno secchione, alle ben più insidiose e precise informazioni catturate dalla Rete, dov’è tutto un fiorire di siti tipo Studenti.it o simili che, in un click e pochi secondi, spiegano come rimpiazzare la fatica di ore ed ore sui libri. Ma, dopo un po’, quasi senza che i ragazzi se ne accorgano, la lettura diventa anche per loro un’abitudine e, come le cose che impariamo a conoscere bene, si trasforma in qualcosa da amare e da far amare.
Questo spiega perché gli studenti della quinta B, anno scolastico 2005-2006, in occasione della celebrazione della Giornata della Memoria del 2006, hanno deciso di offrire ai propri compagni di quest’anno, ed anche a quelli che vorranno praticare ancora lo sport mentale, un po’ in disuso, della lettura, un repertorio di alcuni romanzi sulla SHOAH, che possa essere utile come prima indicazione “peer to peer” per orientare un’eventuale scelta di lettura .
Abbiamo diviso i volumi dello scatolone a cui facevo cenno all’inizio: alcuni erano molto famosi, altri meno conosciuti.
I criteri della scelta? Chissà! La copertina, una parola dal titolo, la stessa dimensione….o forse sono stati gli stessi libri che hanno scelto ciascuno il proprio lettore. A questo punto si è proceduto ad una schedatura che riportasse le informazioni di base: autore, titolo originale, anno e luogo di edizione, reperibilità del testo . A seguire, una breve biografia dell’autore, la trama del romanzo e un commento semplice , senza ambizioni di apparire critici consumati ma nella precisa volontà di parlare da ragazzi ad altri ragazzi.
Il lavoro è cominciato così, un’occasione per sfuggire alla solita routine e il risultato è un quaderno aperto che forse altri studenti, in altri anni, potranno avere la voglia di sfogliare o di portare avanti, magari ampliando il panorama di ricerca per imparare a riconoscere l’orrore e ad evitarlo . Vediamo questo nostro sintetico repertorio come una catena; questa volta non una catena della stupidità come quelle che imperversano da sempre, un tempo via posta, oggi con gli SMS: “Se rompi questa catena….”
La nostra dovrebbe esser una “catena di teste pensanti”, di “ragazzi lettori” che, attraverso le pagine di un libro da condividere (“One Book, One Community”), possano cominciare anche a condividere i valori della solidarietà, della tolleranza e della pace, LE RADICI DI OGNI VERA LIBERTÀ , il più grande dei sogni per gli uomini di tutti i tempi.
LIBER LIBERTAS
È a questo sogno che dedichiamo il nostro Alfabeto della Memoria
Graziella Tricomi
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